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Coldiretti, torna la dieta mediterranea

20 Febbraio 2018


Secondo i dati di Coldiretti, nel 2017 le spese per beni alimentari sono salite del 3,2%. Molto bene pesce e frutta freschi. Legambiente: "Un modello alimentare sano e sostenibile ma anche uno straordinario elemento di sviluppo economico"



La dieta mediterranea torna ad essere la preferita sulle tavole degli italiani. Lo dimostra l’aumento dei consumi di pesce fresco (+7%), frutta di stagione (+4,3%), frutta secca (+7,9%), pasta di semola integrale (+16%) o il riso integrale (+20%) rispetto all'anno precedente. E’ quanto rivela uno studio condotto dalla Coldiretti sulla base dei dati Ismea secondo cui dopo cinque anni di segno negativo nel 2017 torna a crescere la spesa degli italiani per l’acquisto di beni alimentari con un balzo complessivo del 3,2%. L’attenzione per prodotti salutistici è accompagnata anche, afferma la Coldiretti, dalla ricerca della praticità. Cresce infatti la spesa per le zuppe pronte (+33%) e per le insalate in busta con gli ortaggi di IV gamma (+4,3%). Evidente l’incremento del consumo per l’olio extravergine di oliva che nel 2017 risulta superiore dell’11% rispetto al 2016 mentre sono in flessione i derivati del pomodoro (-0,5%) e la pasta secca di semola con un calo del 3% per i quali nel 2018 – continua la Coldiretti – si attendono comunque riscontri positivi con l’entrata in vigore dell’obbligo indicare in etichetta l’origine degli ingredienti utilizzati.

“Il forte lavoro di educazione alimentare e di informazione verso i consumatori e i cittadini (soprattutto sui più giovani) sta dando il suo frutto. – dichiara Valerio Calabrese di Legambiente Campania e direttore del Museo Vivente della DietaMediterranea di Pioppi, in Cilento – La nostra dieta mediterranea dimostra che può essere non solo quel modello alimentare sano e sostenibile che tutti il mondo ci riconosce e invidia, ma anche uno straordinario elemento di sviluppo economico per il nostro Paese".

Sia per il mercato interno che per le esportazioni vale la stessa regola: l’Italia può giocarsi le sue carte solo puntando sulla qualità, sul gusto e sulla biodiversità dei suoi prodotti agroalimentari.


[Fonte: www.lanuovaecologia. it; www.repubblica. it]


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