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La Dieta Mediterranea dei Contadini Custodi

La biodiversità è un elemento imprescindibile per garantire la migliore qualità della vita nella società attuale.


Si parla sempre più spesso della qualità delle farine con cui si producono pane e pasta e di come questa possa avere un ruolo nell’insorgenza di intolleranze e allergie. La biodiversità è un elemento imprescindibile per garantire la migliore qualità della vita nella società attuale. Un progetto di recupero delle antiche coltivazioni e dei grani antichi è stato avviato nell’area del PNCVDA, “I Contadini custodi” e oggi rappresenta un interessante esempio di filiera corta con una produzione che si sta aprendo al mercato locale.


Il progetto dei “Contadini Custodi” affonda le radici nella ricerca iniziata 25 anni fa dal professore Nicola Di Novella che aveva come obiettivi il contrasto all'erosione genetica, la tutela della biodiversità e il recupero delle antiche coltivazioni nell'area Parco per dare nuovo stimolo all'agricoltura di collina e montagna.

Nel 2014 alla ricerca è stato dato un nuovo impulso con la partnership creata dall’Ecomuseo con l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nel 2015 c’è stata la prima raccolta ed una prima produzione di farine. Nei due anni successivi il progetto ha avuto un ulteriore sviluppo con la realizzazione di una filiera per la produzione e commercializzazione: il grano è conferito a mulini della zona (Trezza di Teggiano e Di Brizzi di Sassano) che assicurano la macinazione a pietra grazie alla quale si mantengono intatte le caratteristiche dell’intero chicco.


Nonna Juccia è il marchio con cui avviene la commercializzazione e Storie di Pane, store creato da Paolo De Simone in Vallo della Lucania e Capaccio, ha avviato nel 2016 una collaborazione con l’Ecomuseo sulle farine ai grani antichi, producendo pane, torte e biscotti ai grani antichi e proponendo laboratori gratuiti e divulgativi sulla loro preparazione.

Il progetto di ricerca attualmente coinvolge 21 agricoltori che coltivano i semi e le piante in campi posti tra i 600 e i 1200 m slm.

L’ambito territoriale su cui si sviluppano le attività tocca i comuni di Sassano, Monte San Giacomo e Teggiano attorno al Massiccio del Cervati. L’unicità di questa esperienza è data dalle caratteristiche stesse dell’ambiente che qui è protetto, in quanto inserito nell’area Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ma anche perché è un crocevia con altri due parchi nazionali: quello del Pollino e quello del Parco Appenino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.


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