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Le donne del sott'olio

Aggiornamento: 16 feb 2018

20 dicembre 2016


La storia di Luca, emigrante di ritorno, che ha creato un laboratorio – Aura – per sott’oli di terra e di mare. Coinvolgendo le antiche depositarie delle tradizioni cilentane




Luca è un emigrante di ritorno. Cilentano doc, è nato a Marina di Camerota. Sei mesi a Londra, due anni a Rotterdam, in Olanda.

Poi, la folgorazione: la passione per la pesca e la tradizione della lavorazione del tonno sott’olio, secondo un antico rito che è visceralmente legato a questo lembo estremo della Campania, potevano diventare un’idea imprenditoriale.

Coinvolgendo le donne del posto, in particolare le più anziane (questa è terra di sorprendente longevità: tra i banchi di lavoro anche un’ottantenne) in un laboratorio artigianale che è, insieme, passato e futuro: la sede è a Palinuro, la piccola realtà si chiama Aura e racconta, in fondo, la storia del Cilento. Lui, Luca Cella, ha semplicemente raccolto i depositari di una tradizione antica: tra le varietà lavorate, ecco l’alletterato e l’alalunga, la palamita e la ventresca e il tombarello.

“Ho solo messo a sistema quel che avviene ancora in molte delle famiglie di Marina di Camerota”,

racconta. C’è spazio anche per le alici di menaica (presidio Slow Food, legate a un’antichissima tecnica di pesca che sopravvive solo a Marina di Pisciotta) e gli asparagi selvatici, i lampascioni e le confetture di fichi bianchi, corbezzolo, gelso e fichi d’India. E’ un inno ai sapori del Cilento, riti e miti di una terra se sempre votata all’agricoltura.

L’olio è extravergine, rigorosamente cilentano: interagisce con il pesce grazie alle sue qualità organolettiche, esaltandone il sapore. E questa è soprattutto la storia di chi ama il Cilento: gli anziani che lavorano con Luca, chi lo accompagna a cercare funghi lungo i sentieri raccogliendo immondizia e differenziandola.

“Ho vissuto a lungo nell’Europa del Nord - racconta - ma volevo realizzare qualcosa di bello per la mia terra. Tornare è stato un atto d’amore, ma anche di responsabilità”.

[fonte: napoli.repubblica. it]




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